In Alzheimer e DFT tau disaccoppia
PSD95 e NOS
ROBERTO COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 10 ottobre
2020.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La malattia di Alzheimer, la demenza
frontotemporale (DFT) o degenerazione frontotemporale o malattia
di Pick, la degenerazione cortico-basale e la paralisi sopra-nucleare
progressiva sono i principali processi patologici caratterizzati da
alterazioni della fosfoproteina associata ai microtubuli tau e per
questo detti taupatie (o tauopatie). La proteina tau, presente in sei
isoforme nel cervello umano adulto e importante per l’assemblaggio e la
stabilizzazione dei microtubuli, ha un rapporto complesso con gli altri
elementi molecolari responsabili della patogenesi della malattia di Alzheimer,
e lo studio delle differenti possibilità, che includono le alterazioni della fosfoproteina
indipendenti o direttamente indotte dalla β-amiloide, costituiscono campi
di intenso studio sperimentale.
Anomalie cerebrovascolari sono
emerse come manifestazioni precliniche tanto della demenza frontotemporale (DFT)
quanto della demenza alzheimeriana, entrambe caratterizzate dall’accumulo intraneuronico
nel corpo cellulare e nei dendriti, oltre che nella normale sede assonica, di
forme iper-fosforilate della proteina tau. Gli studi condotti non erano
riusciti a chiarire se la tau contribuisse allo sviluppo di queste alterazioni
cerebrovascolari indipendenti dalla neurodegenerazione, ma un nuovo progetto di
ricerca della Weill Cornell Medicine di New York, e in particolare del Feil
Family Brain and Mind Research Institute, ha consentito a Laibaik Park e
colleghi di accertare e dimostrare un rapporto fra la fosfoproteina e il danno
dei vasi encefalici.
In particolare, i ricercatori hanno
identificato un disaccoppiamento molecolare fra NOS e PSD95, con la ridotta
produzione del potente vasodilatatore NO durante l’attività sinaptica
glutammatergica, ossia del neurotrasmettitore eccitatorio di gran lunga più
rappresentato nei terminali assonici cerebrali.
(Park L., et al. Tau induces PSD95-neuronal
NOS uncoupling and neurovascular dysfunction independent of neurodegeneration. Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi: 10.1038/s41593-020-0686-7, 2020)
La provenienza degli autori è la seguente:
Feil Family Brain and Mind Research Institute, Weill Cornell Medicine, New
York, NY (USA); Department of Biochemistry, Weill Cornell Medicine, New York,
NY (USA).
Le sei isoforme della proteina tau
sono prodotte tutte per splicing alternativo dell’mRNA dello stesso gene
MAPT sul cromosoma 17q21 e sono tutte presenti in completa estensione e
fosforilate nei filamenti ad elica appaiati (PHF, paired helical filament)
che costituiscono, insieme con la frazione minore di filamenti diritti (SF, straight
filament), il maggiore costituente della lesione neurofibrillare
intracellulare della malattia di Alzheimer. Prima dell’assemblaggio dei
filamenti avviene l’iperfosforilazione patologica; le chinasi e le fosfatasi
implicate in questo processo sono oggetto di intensi studi, e i siti di
fosforilazione patologica sono stati caratterizzati da tempo. L’iperfosforilazione
sembra agire precocemente precludendo il legame della tau ai microtubuli e
favorendone l’accumulo dal quale deriva poi l’aggregazione. Lo sviluppo della
patologia tau, con minime variazioni individuali, segue un preciso piano
stereotipato per ciò che concerne i tipi neuronici interessati, gli strati
cellulari e le regioni cerebrali, così da consentire una classificazione in 6
stadi della malattia di Alzheimer.
Le altre taupatie, ossia la malattia
di Pick, la degenerazione cortico-basale e la paralisi sopra-nucleare
progressiva, presentano nei neuroni abbondanti inclusioni filamentose della
proteina tau patologica, ma senza la formazione delle placche amiloidi
neuritiche extracellulari tipiche della malattia di Alzheimer. La distribuzione
cerebrale della degenerazione intraneuronica legata alla tau determina lo sviluppo
della sintomatologia clinica di queste patologie.
Laibaik Park e colleghi hanno indagato la possibilità che la tau contribuisca allo sviluppo delle alterazioni cerebrovascolari precoci, indipendenti dalla neurodegenerazione. I ricercatori riportano che i topi esprimenti tau
mutata presentavano una selettiva soppressione dell’incremento di flusso
ematico cerebrale indotto da attività neuronica, che precede la patologia tau e
lo sviluppo di deficit delle strumentalità cognitive. Tale disfunzione è attribuibile
alla ridotta vasodilatazione delle arteriole intracerebrali ed è reversibile in
presenza di ridotta produzione della proteina tau.
In termini di
meccanismi molecolari, i mancato accoppiamento neurovascolare implica una
dissociazione indotta dalla tau dell’enzima nNOS (nitric oxide synthase)
da PSD95 (postsynaptic density 95) e una ridotta produzione del potente
vasodilatatore NO durante la trasmissione delle sinapsi eccitatorie che
segnalano mediante glutammato, ossia il neurotrasmettitore eccitatorio più
presente nel cervello.
I dati emersi
dalla sperimentazione identificano la disfunzione della segnalazione
glutammatergica e il deficit di NO come manifestazioni precoci e mai descritte
in precedenza di patobiologia della tau indipendente dalla neurodegenerazione,
e forniscono un meccanismo per le alterazioni neurovascolari osservate negli
stadi preclinici delle taupatie.
L’autore della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di studi di argomento connesso che appaiono nella sezione
“NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-10 ottobre 2020
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